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Sporteams intervista Paolo Mangini, Presidente LND Toscana

Paolo Mangini

Paolo Mangini: l’intervista al presidente della Lega Nazionale Dilettanti Toscana

Dal 2018, Sporteams e LND Toscana collaborano per semplificare i processi tra le associazioni e le società sportive e la Federazione, attraverso Sporteams Match.

Per indagare e analizzare i cambiamenti che sta attraversando il settore sportivo – soprattutto negli ultimi anni – abbiamo intervistato il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Toscana, Paolo Mangini, il quale ci ha parlato di tematiche sportive come la digitalizzazione, le soluzioni sportech, la formazione e la Riforma dello sport

Approfondiamo insieme! 

 

L’intervista di Sporteams a Paolo Mangini, Presidente LND Toscana

 

Paolo Mangini, si nota spesso un ritardo nel settore sportivo per ciò che riguarda l’adozione di tecnologie e l’utilizzo di app e piattaforme digitali. Vede un’apertura progressiva nei confronti della digitalizzazione nel mondo dello sport?  

L’apertura è quasi obbligatoria, soprattutto in un contesto come quello presente ormai da qualche anno. Velocizzare e ottimizzare le procedure, così come renderle più chiare e disponibili è una necessità, non più rimandabile. 

Non è pensabile che le società dilettantistiche, date le tante attività che svolgono, non inizino ad utilizzare questo tipo di strumenti che velocizzano e ottimizzano il lavoro, ma anche i sistemi di rapporti tra i diversi referenti territoriali: federazione, altre società e amministrazione  comunale. Credo che tutto debba tendere a questa rivoluzione, anche se da qualche tempo è ormai già in atto in moltissimi campi. 

Quale impatto crede che avrà la Riforma dello sport nelle società? E quali modifiche avrebbe auspicato per renderla più aderente alle realtà di asd e ssd?  

La legge sullo sport avrà sicuramente un impatto fortissimo. Prevede cinque decreti, ma quello più importante è il decreto 36, all’interno del quale ci sono le nuove norme sul lavoro sportivo e sull’abolizione del vincolo.

È chiaro che il lavoro sportivo doveva essere disciplinato da una legge dello stato perché prima le singole federazioni determinavano se una categoria di giocatori era di carattere professionistico o dilettantistico. Questo toglieva a tanti atleti le giuste garanzie e i giusti diritti.

Quindi, una legge sul lavoro sportivo era sicuramente necessaria, ma sono convinto che ciò che è mancato è stato il confronto tra il legislatore e i referenti del mondo sportivo, in prima battuta il  CONI

Sono state inserite delle norme che avrebbero potuto essere più aderenti al contesto sportivo: come il tetto della non tax che, secondo me, è troppo basso; oppure come la necessità di avere funzionante, al momento dell’entrata in vigore della legge, il sistema digitale del registro delle associazioni e della società sportive dilettantistiche che aiuterebbe, da un punto di vista burocratico, tutti gli adempimenti. 

Delle modifiche potrebbero dunque essere apportate in questi sei mesi. E si tratta di modifiche che provengono dal mondo dilettantistico: noi, come Lega Toscana, siamo stati autori di alcune proposte che vanno nel senso che dicevo prima. 

Per quanto riguarda il vincolo, è un istituto all’interno all’ordinamento sportivo, che è autonomo, ma che è stato condizionato da una legge dello stato. Ci sarebbe, quindi, anche da discutere se una legge dello stato può andare ad incidere sull’ordinamento sportivo che dovrebbe essere autonomo

Il vincolo poteva e doveva essere cambiato, ma non si può cambiare con un tratto di penna un istituto che ha garantito negli anni un rapporto di stabilità tra atleta e società che serviva per far crescere i giovani in maniera programmatica e sicura, quindi una valorizzazione e promozione dei vivai. 

24 righe dell’articolo 31 non possono andare a sconvolgere un istituto che è dal diciannovesimo secolo che era in atto nel mondo sportivo proprio perché garantiva a tutte le associazioni e le società una parità competitiva: in assenza di vincolo le società più grosse avrebbero acquisito i giocatori più forti. In parte succede anche ora, però c’è un sistema di premialità, che deve essere ripristinato

Il sistema di premi e indennità dovrà poi essere accompagnato e sostenuto anche da alcune modifiche normative e fiscali che lo stato dovrà inserire per salvaguardare le nostre associazioni e società, che avranno meno introiti e meno sostenibilità economica di prima. Se le nostre Asd e Ssd sono agenzie educative sul territorio e svolgono un ruolo sociale, allora devono essere supportate.

 

→ Leggi anche: Sport e Digital: 5 vantaggi delle app sportive

 

Ancora qualche domanda a Paolo Mangini, Presidente LND Toscana

 

È da diversi anni ormai che LND utilizza Sporteams Match per la programmazione delle gare. Quali sono i vantaggi riscontrati nella digitalizzazione delle attività sportive? 

Potremmo dire che Sporteams e LND hanno iniziato insieme: la prima app Sporteams fu una proposta, poi negli anni modificata per renderla sempre più aderente alle necessità delle nostre associazioni e società

Credo che l’app usata oggi, in modo particolare per la programmazione gare, ma anche per molto altro, sia perfetta proprio perché provata sul campo, migliorata nel rapporto costante tra chi l’ha sviluppata e il Comitato, fino a raggiungere un livello di gradimento molto alto.

Questo è importante non solo per la proiezione verso il futuro, ma anche per l’aiuto pratico che l’app riesce a dare sia alle società, sia alle delegazioni, che ricevono la programmazione gare.

Poter avere un’unica comunicazione, tramite l’app, relativa a tutte le gare che devono predisporre sui loro campi, aiuta notevolmente nel lavoro: non ci sono più le mail, il fax e le telefonate e viene facilitato anche il compito nel rapporto con le altre società per i cambi orari.

Dalla parte del Comitato e delle delegazioni, invece, facilita molto il lavoro di dipendenti e collaboratori che devono predisporre gli orari di tantissime gare ogni settimana. Grazie a Sporteams Match per ogni società arriva un’unica comunicazione e, da un punto di vista di ottimizzazione del lavoro, le nostre delegazioni hanno sicuramente risparmiato un giorno di tempo

Può essere un valore aggiunto puntare sulla formazione delle classi dirigenti di asd e ssd per far diventare le stesse associazioni delle vere imprese no profit? 

Questo è chiaro: la società deve essere vista come una struttura che si trova sul territorio e  che deve interagire con chi ha intorno, anche per una sua sostenibilità economica

Avere persone formate in questa logica, oltre che nella logica della dirigenza standard (conoscere carte federali, le procedure della giustizia sportiva ecc.), è fondamentale: la formazione deve tendere a far sì che che coloro che operano all’interno delle associazioni e delle società conoscano gli strumenti che facilitano e ottimizzano il lavoro.

E questo vale anche nei confronti dei soggetti esterni con i quali le associazioni e le società entra sempre più in contatto, proprio perché si pone all’interno del contesto territoriale come punto di riferimento di tante cose, esterne all’attività prettamente sportiva

A dimostrazione dell’importanza della formazione, l’anno prima della pandemia noi abbiamo inserito un modulo nel corso per segretari specifico per l’app Sporteams.

È possibile un ruolo della LND per far ampliare il rapporto tra asd e ssd e gli sponsor di territori, fondamentali per la crescita economica di una squadra? 

Penso ormai da tantissimi anni che la sostenibilità delle associazioni e delle società deve essere trovata non solo all’interno dello sport, ma anche nel rapportarsi al territorio, dando anche servizi che non devono essere solo sportivi. In altre parole, solo ponendosi al servizio della comunità territoriale, offrendo tanti servizi sicuramente apprezzati, le società potranno sostenersi in modo diverso. 

Molte volte dico una frase “per fare calcio bisogna anche non fare calcio”. Se l’apprezzamento delle società sul territorio da parte delle famiglie e amministrazioni comunali si sviluppa in questo senso, credo che sia automatico che gli sponsor saranno attratti da questo ruolo e posizione che le associazioni e le società hanno, anche rispetto allo sviluppo di valori positivi.

Infatti, bisogna considerare il rapporto con lo sponsor non solamente in relazione a benefici economici: i partner potrebbero legarsi anche ai valori promossi dalle Asd e dalle Asd

Chiaramente, la Lega deve aiutare e supportare tutto questo. Come? Anche qui con la formazione: noi lo abbiamo fatto con i dirigenti nell’ultimo corso prima della pandemia. Formammo 800 dirigenti in tutta la Toscana e uno dei moduli era legato al rapporto tra società e territorio: capire l’importanza dell’accreditamento della società agli occhi del territorio e, di conseguenza, agli occhi di sponsor e partner. 

 

→ Leggi anche: Gestione Asd e Ssd: “Il digitale è un grande vantaggio”

 

Le principali app sport della suite di Sporteams

 

La collaborazione con la Lega Nazionale Dilettanti Toscana, di cui Paolo Mangini è Presidente, rappresenta un esempio concreto di un più ampio progetto. Il nostro progetto imprenditoriale: finalizzato ad accelerare e supportare la trasformazione digitale nel settore sportivo a 360° – e così contribuire a cambiare radicalmente il mondo dello sport.

Sporteams nasce quindi per mettere a disposizione di Asd e Ssd delle app sportive innovative, sicure e facili da usare. Attraverso le nostre soluzioni sportech – utilizzabili attraverso ogni tipo di dispositivo e sistema operativo – vogliamo migliorare, potenziare e ottimizzare la gestione delle associazioni e delle Società sportive.

Al momento, i principali prodotti della nostra suite sono:

→ Leggi anche: Come gestire una società sportiva dilettantistica

 

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