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Dietro le quinte di Sporteams: Simone Bartalucci si racconta

Dietro le quinte - Simone

Sporteams: raccontiamo il nostro progetto per la digitalizzazione dello sport!

Di cosa c’è bisogno, oggi, per lanciare un progetto ambizioso in ambito digital? Che tipo di fonti finanziare sono necessarie e quali sono le principali sfide da affrontare? E ancora: studiare e lavorare insieme è consigliabile?

Di tutto questo – e molto altro – abbiamo parlato con Simone Bartalucci, project manager della nostra startup, all’interno del nostro ciclo di interviste interne – “Dietro le quinte”.

Approfondiamo insieme!

Dietro le quinte: le interviste di Sporteams

Sei uno studente di ingegneria gestionale. Quali aspetti studiati all’Università ti hanno aiutato nel tuo lavoro e metti quotidianamente in pratica?

Parlando di ingegneria gestionale, tutti i corsi relativi al management sono stati utilissimi: contabilità, finanzia e controllo; strategia di impresa e marketing. I corsi più ingegneristici mi hanno dato una mano nell’approccio all’analisi dei processi e all’interfacciarsi con la parte tecnica, comprendendo determinate tecnologie, anche se con un certo grado di superficialità. 

Da studente lavoratore, ormai al termine del mio percorso universitario, mi sento di consigliare l’esperienza in una realtà come una startup: consente di interfacciarsi con tutto il team e reparti diversi e si e così in grado di conoscere ed apprezzare tutti i processi e le strutture per fare anche parte della loro evoluzione. 

Quali sono state le tue iniziali impressioni su questa startup quando sei entrato a farne parte? 

Ho notato sicuramente grande passione del team, grande competenza e volontà di conoscere sia il lato tecnologico, sia il mercato di riferimento. Inoltre, altro aspetto molto importante è la fiducia che mi è stata data: per una persona che è al primo lavoro, sentire così tanto la fiducia del team è uno stimolo in più a fare bene.

In qualità di project manager, quale progetto intrapreso con Sporteams ti ha maggiormente coinvolto e ti ha dato più soddisfazione personale e lavorativa? 

Quando si è coinvolti in prima persona nella scrittura di un progetto e questo viene validato, approvato e poi viene concesso un contributo è sicuramente una grandissima soddisfazione perché il successo è molto tangibile. Ovviamente non dipende solo da una figura, ma da tutta l’azienda. Anzi, potremmo dire che i bandi sono una riproduzione parziale di tutti i processi aziendali.

Il progetto che mi ha dato maggiore soddisfazione è probabilmente quello della Fondazione Rinascimento. Un po’ perché è stato il primo che ho scritto con un certo grado di autonomia, un po’ perché mi piace il concetto che ne sta alla base, cioè l’importanza che veniva data agli indicatori sociali: un concetto  che reputo importante e che ho avuto modo di approfondire anche nei miei studi.
In quel caso Sporteams è stata capace di dimostrare che era in grado di sostenere nuove assunzioni e stabilizzazioni, quindi di dare un forte contributo all’occupazione del territorio. Il fatto di portare avanti questo progetto mi ha inorgoglito. 

 

I bandi rappresentano un’opportunità ed una fonte di finanziamento per le aziende. Ma quanto influisce partecipare ed aggiudicarsi un bando per la crescita di una startup come Sporteams?

Premetto col dire che una startup si può finanziare principalmente tramite debito, equity, ricavi operativi oppure tramite contributi. Ecco, riuscire ad ottenere contributi pubblici o da fondazioni private è molto importante, soprattutto nelle fasi iniziali di lancio delle idee e di primo sviluppo delle startup, proprio per le necessità di capitale che hanno questo tipo di aziende che devono scalare il mercato, ma hanno bisogno di forti investimenti iniziali.

Questo è accaduto anche per Sporteams che ha fatto largo uso di questa misura, a testimonianza di quanto sia veramente importante per la sopravvivenza di un’organizzazione come questa.

È sicuramente importante partecipare a questo tipo di bandi e ricevere questi contributi, ma occorre sapere che non tutti sono uguali. I contributi che possono attrarre maggiormente, ma che sono unicamente a fondo perduto con un’erogazione del contributo solo al termine del progetto (e si parla di mesi), prevedono una discrarsia temporale tra il momento dell’investimento e la ricezione del contributo. Questo non è certamente l’ideale per una realtà come le startup. 

Consiglio, quindi, di considerare maggiormente quei bandi che hanno una componente maggiore di fondo agevolato, ma che viene erogato nelle fasi iniziali o di avvio del progetto o, al massimo, di raggiungere degli accordi con le banche, anche se so che non è semplice. 

Se dovessi descrivere Sporteams in tre parole, quali useresti?

Passione, determinazione e flessibilità. 

Ho visto grande passione da parte di tutto il teams nella ricerca di nuove tecnologie e competenze, nello sperimentare e nell’attenzione verso il mercato e tutte le sue particolarità. 

Ho visto grande determinazione, in modo particolare, nei momenti di tensione finanziaria, dovuti anche al grado di innovatività e alla prontezza del mercato. Il team ha saputo rispondere molto bene in questi momenti e ai picchi di lavoro che  ci sono stati anche in virtù di queste tensioni. Perciò, grande determinazione anche nell’aiutare il compagno in difficoltà.

Per ultimo, mi piacerebbe porre l’attenzione  sul concetto di flessibilità. Io vedo Sporteams come una struttura altamente flessibile  che sa dimostrare di sostenere il cambiamento.
Sono entrato in questa startup nel periodo clou del Covid ed ho visto il passaggio dalla strategia di approccio al mercato sportivo dilettantistico pre-Covid a quella adottata con la chiusura improvvisa di questo mercato.

Ho quindi vissuto, ciò che in gergo si chiama pivoting, la necessità di reinventarsi cercando di fare leva sulle proprie competenze e tecnologie, anche per esplorare nuovi mercati e soluzioni. In quei momenti è stato fatto un passo per garantire la sostenibilità della startup proprio grazie alla flessibilità.

Flessibilità che si dimostra ancora con i nuovi sviluppi e con la sperimentazione dei nuovi modelli di business, come, ad esempio, l’introduzione del wallet, che ha aperto la strada a tante possibilità. 

Infine, Sporteams ha dimostrato di sostenere il cambiamento anche grazie al costante aggiornamento e contatto con l’utenza e la clientela.  

 

→ Leggi anche: intervista a Paolo Mangini, presidente LND Toscana.

 

Sporteams: il progetto per la digitalizzazione dello sport

Il nostro progetto imprenditoriale è nato nel 2018 per mettere a disposizione delle Associazioni e delle Società sportive dilettantistiche  nuovi strumenti e soluzioni per supportare ed accelerare la trasformazione digitale

Dalla gestione della comunità sportiva alle soluzioni più tecniche, riguardanti la parte amministrativa e contabile, per esempio, abbiamo creato una suite di prodotti innovativi per rendere più semplici i processi operativi e per contribuire concretamente alla valorizzazione  dello sport.  

Attraverso le soluzioni sportech – utilizzabili attraverso ogni tipo di dispositivo e sistema operativo – vogliamo dunque migliorare, potenziare e ottimizzare la gestione delle Asd e delle Ssd; dando un contributo concreto affinché il settore sportivo faccia un salto di qualità verso lo sport 4.0

 

→ Leggi anche: Enti sportivi dilettantistici e legge di bilancio 2023

 

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