La digitalizzazione dello sport, soprattutto per quanto riguarda le associazioni e le società dilettantistiche sportive (ASD e SSD), al centro della nuova intervista a Luca Bassilichi, condotta da Paolo Emilio Colombo, direttore della radio corporate del Gruppo Activa.
È indubbio che uno dei settori più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia del Covid-19 è proprio il mondo dello sport e che per superare questa profonda crisi ASD e SSD abbiano bisogno di cambiare i propri modelli organizzativi sfruttando i benefici dell’innovazione digitale e sperimentando nuove soluzioni.
La mission di Sporteams è supportare e accelerare il processo di rivoluzione digitale 4.0 dello sport italiano a livello giovanile, dilettantistico e amatoriale attraverso la creazione e commercializzazione, secondo il paradigma SaaS company, di una piattaforma dello sport che sfrutti le potenzialità delle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale e l’IoT.
Sporteam: App per la digitalizzazione dello sport
Cerchiamo di capire a che punto siamo, quali sono gli scenari in questo momento e qual è il ruolo di Sporteams nella digitalizzazione dello sport?
L’obiettivo di Sporteams è quello di integrare anche le soluzioni di altre iniziative in modo da poter dare la possibilità a un genitore di iscrivere il figlio per andare al calcetto o a un’immersione, sempre con la massima sicurezza e con un solo pagamento per semplificare la vita.
Siamo in tanti, quasi 30 milioni, a fare sport ed è indubbio che cercare di semplificare il settore andrebbe a vantaggio di molti…
In questo momento il target vero e proprio, a cui ci rivolgiamo, sono 10 milioni di persone che fanno sport in maniera dilettantistica. Di questi, 4 milioni sono minori iscritti a tutte le associazioni dilettantistiche del mondo Coni, senza contare le ASD. Naturalmente quando parliamo di minori dobbiamo considerare che i numeri aumentano, perché sono seguiti dai genitori o “fan” che hanno un ruolo all’interno della stessa associazione. Infine ci sono anche le persone che ci lavorano: allenatori, arbitri, nutrizionisti.
Come nasce il primo progetto di Sporteams?
Quando abbiamo iniziato a parlare di digitalizzazione dello sport sapevamo bene che avevamo davanti due tipologie di clienti: le ASD e i tesserati delle ASD. Questo significava che per portare avanti una rivoluzione digitale dovevamo prima ripensare alle ASD come piccole imprese in grado di fatturare e, solo dopo, trovare il modo per automatizzare i processi interni che generano il sistema degli eventi, delle gare, degli allenamenti, in un colloquio continuo con gli associati. Così è nato il primo lavoro. Un grande investimento, per le nostre dimensioni!, con la Lega Nazionale Dilettanti con la quale abbiamo automatizzato un processo di programmazione delle gare e rinvio gare e tutta la parte riguardante i referti e i risultati. Un lavoro enorme, basti pensare che solo il calcio prevede quasi un milione di partite l’anno!
Sicurezza e sport sono oggi un connubio fondamentale: cosa fa in tal senso Sporteams?
Sporteams non riguarda il modo di fare sport, ma il permettere di fare sport…
Puoi riascoltare intervista di Radio Activa qui
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